Il commento di Vittorio Feltri dopo alcuni recenti episodi di violenza ai danni di un uomo da parte di una donna. Le parole.
Oltre al recente parere sull’escalation nel conflitto tra Israele e Iran, Vittorio Feltri si è trovato a commentare per Il Giornale anche alcuni episodi nostrani legati alla violenza ai danni di uomini ad opera di donne. Nello specifico il giornalista ha risposto ad un lettore del quotidiano da lui diretto in merito alle differenze, anche nel “racconto”, di tali violenze tra quando gli abusi, o peggio gli omicidi, vengono commessi da un uomo verso una donna piuttosto che viceversa.
Feltri: il commento sulla violenza al femminile
Nel corso del suo ultimo editoriale per Il Giornale, Vittorio Feltri ha avuto modo di rispondere ad un suo lettore che, facendo riferimento al recente fatto di cronaca avvenuto a Cagliari dove un uomo di 61 anni che è stato accoltellato dalla moglie è successivamente deceduto. In questo senso, il lettore ha chiesto un parere al giornalista con una domanda semplice: “La violenza è anche femminile. O no?”.
Senza giri di parole, Feltri ha risposto: “La violenza è anche femminile, e chi continua a negarlo è complice morale di questa ipocrisia collettiva che ormai ha assunto i contorni di una religione laica […]”.
Dopo aver ripercorso il caso del Cagliaritano ma anche altri episodi di violenza da parte di donne ai danni di uomini, il gironalista ha fatto la conta dei numeri: “[…] Nel 2023, secondo i dati del ministero dell’Interno, sono stati 334 gli omicidi. Le vittime maschili sono state 217. Domanda semplice: quanti manifesti, convegni, programmi tv sono stati dedicati a loro? La risposta la conosciamo: zero. Perché l’uomo, nell’immaginario mediaticamente costruito, è carnefice per definizione. Senza scampo. Persino se muore, se subisce, se viene picchiato, umiliato o accoltellato, evidentemente se l’è meritato”.
Le differenze di “comportamento”
Feltri ha quindi proseguito la sua analisi ponendo l’accento su quelle che sono le differenze di “trattamento” tra maschio e femmina: “[…] Quando un uomo uccide una donna, è un mostro. Quando una donna uccide un uomo, è ‘una fragile vittima esasperata’. Come se l’omicidio, se commesso in rosa, si potesse spiegare. E quasi giustificare. Un’aberrazione culturale che insulta la verità e fa a pezzi l’equilibrio del diritto. L’uomo non può essere sempre il colpevole. Non può essere sempre quello da punire, da rieducare, da mettere in discussione per principio […].
Nella sua conclusione, il giornalista ha spiegato: “Chi è davvero contro la violenza, lo è a prescindere dal se**o dell’aggressore“. Per lui chi invece è contro la violenza quando è una donna a perdere la vita fa solo “propaganda”.
